Il canale Reale

Il Canale Reale, il cui antico nome era Pactius o Ausonius, citato da Plinio il Vecchio nella sua opera Naturalis Historia, è un corso d'acqua che scorre per 48 chilometri all'interno della provincia di Brindisi e sfocia nella riserva naturale di Torre Guaceto.
 E' importante dal punto di vista naturalistico perché ha una superficie di 5500 metri quadrati.  La sorgente si trova a 155 metri di altitudine, formano uno specchio d'acqua profondo due metri.
 Lo storico e geografo Strabone, (630 a.C.), visitò la sorgente e ne parlò nella sua opera Geografia. Da qui la sorgente prese il nome attuale di Fonte di Strabone. 
La fauna del corso d'acqua è caratterizzata dalla presenza di lepri, volpi, ricci, pettirossi, falchi, diversi rapaci notturni. In tempi antichi il Canale Reale fu certamente un corso fluviale con acque  più copiose di quelle odierne. Durante l'Alto Medioevo questa lama fu una via di comunicazione secondaria per accedere all'entroterra dalle coste del mare Adriatico. Nel VII secolo, comunità di monaci Basiliani scavarono ed ampliarono alcune grotte lungo il corso del canale, trasformandole in abitazioni e in luoghi di culto: tra questi, risultano rilevanti la chiesa rupestre di s. Biagio e la cripta di san Giovanni. 
 Nel XV secolo, sempre nei pressi della fonte, è stata edificata la torre di Antoglia, parte del sistema difensivo della vasta universitas Huritana che controllava gli approvvigionamenti d'acqua. Dal XVII secolo la fonte del Canale Reale è nota come Fonte dei Grani, per via della prevalente funzione irrigatoria fondamentale per la coltivazione del frumento intorno alla sorgente e il suo percorso. Nel XIX secolo viene edificata nei pressi della sorgente la chiesa di Santa Maria dei Grani, struttura religiosa che è uno splendido esempio di tardo barocco leccese impreziosita da affreschi raffiguranti la Madonna Odigitria. La chiesa è dotata di portale unico dominato da un rosone circolare e un campanile a vela sormontato da un timpano. La pianta è a croce latina, con un'unica navata coperta da volte a crociera. L'intero complesso architettonico, che comprende anche un forno ed una stalla e fortificato da un alto muro a secco, richiama caratteri tipici della campagna della Murgia.














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